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Accordi Preventivi per evitare liti col Fisco

Il Decreto internazionalizzazione ha introdotto, riformando l’istituto previgente, un utile sistema di accordi preventivi, mirati ad evitare liti fiscali internazionali.
Questo nuovo istituto è stato inserito nel DPR 600/1973, mediante l’introduzione dell’articolo 31-ter ed attuata tramite il Provvedimento 2016/42295 (link) che ora sostituisce la vecchia procedura di ruling di standard internazionale.

L’intento del Legislatore è sicuramente quello di instillare nei contribuenti un maggiore senso di fiducia nel sistema di autoregolamentazione. La partecipazione ad accordi preventivi riduce drasticamente le incertezze nella gestione del rischio di un contenzioso fiscale.

Questo tipo di accordo preventivo è esperibile dalle società con attività internazionale, così come descritto dall’articolo 31-ter e riguarda una vasta categoria di materie, tra le quali ad esempio il calcolo del valore normale delle transazioni, il conteggio di exit tax, la valutazione circa la sussistenza di una stabile organizzazione.
Gli accordi preventivi, una volta raggiunti restano in vigore per l’esercizio di stipula e per i quattro successivi.

In materia sopprattutto di transfer pricing, che per definizione non è una scienza esatta, le imprese multinazionali stanno intraprendendo sempre più frequentemente la via di accordi sovranazionali.

Il motivo appare purtroppo tristemente chiaro: in sede di verifica fiscale, accertare il valore di mercato di una transazione è una operazione lunga e complessa, che in ogni caso non porterà mai ad un valore universalmente riconosciuto come corretto.
Si assiste quindi troppo spesso ad un puro mercanteggiare di imposte che la società, secondo l’Agenzia delle Entrate, non ha pagato( si potrebbe dire ha evaso) senza però riuscire mai a farnire una prova definitivamente valida ed intcontrovertibile di tale affermazione.

Vedi anche  Escludere i canoni non riscossi dalla tassazione è possibile

Gli accordi preventivi aiutano le società ad evitare prima lunghe fasi di trattavite con l’Agenzia delle Entrate e poi nelle aule di tribunale, dove i costi burocratici, i tempi di attesa e l’incertezza dell’esito sono una ulteriore beffa al prelievo forzoso di imposte, sanzioni ed interessi non incontrovertibilmente giustificati.

Gli accordi preventivi, almeno in materia di transfer pricing, sono dunque una valida alternativa ad un processo burocratico che comporta per il contribuente spesa elevata in termini di tempo e denaro senza avere in cambio una probabilità di esito favorevole.
Gli accordi preventivi, significano quasi dire alle Autorità “Dimmi subito quanto vuoi, pago in anticipo”. Non sarà elegante, ma rappresenta ad oggi l’unica strategia percorribile per evitare successive contestazioni.

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