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Bail in: cos’è e come funziona

Affrontiamo il tema tanto sentito dagli italiani, insieme a quello del mutuo prima casa (cliccate sul link per visualizzare il nostro articolo di riferimento), su cosa accadrebbe ai propri risparmi in caso di fallimento o difficoltà del proprio istituto bancario. Parleremo quindi di bail in.

Iniziamo col dire che il fine di questo articolo non è quello di fomentare stati d’ansia o preoccupazioni bensì quello di rendere coscienti i risparmiatori che sempre di più è necessario selezionare la propria banca non tanto in base ai rendimenti o alle tante pubblicità bensì in base alla serietà e all’affidabilità che la stessa può garantire.

Il termine “bail in” potrebbe essere tradotto in “riduzione del debito“. Volendo dare una definizione più ampia potremmo definirlo come “l’attribuzione dei costi di fallimento di un istituto bancario a dei soggetti privati, in particolar modo ai risparmiatori/clienti della banca in oggetto”. Questo strumento sarà attuato per la prima volta in Austria dove i depositi bancari, a partire da Luglio, non saranno più garantiti. Ricordiamo che ad oggi in Italia i depositi bancari sono garantiti fino a 100.000€ anche se questo meccanismo non è molto chiaro a tutti i risparmiatori. E’ luogo comune affermare che questo importo venga garantito dallo Stato ma in realtà questi 100.000€, in caso di fallimento dell’istituto, verrebbero garantiti dalle altre banche che unendo le proprie “forze” dovrebbero tutelare ogni risparmiatore fino a quel tetto massimo.

Tornando al bail in, dopo l’assenso della UE, dal 2016 anche l’Italia potrebbe utilizzare questo mezzo di salvataggio bancario. La finalità è quella di disimpegnare gli Stati dall’esborso di danaro in caso di fallimento bancario e far partecipare i correntisti/risparmiatori al salvataggio della banca in difficoltà. Dopo le varie esperienze in giro per il mondo forse si è arrivati alla conclusione che gli Stati non possono essere gli unici garanti di banche e aziende private. Come si evince dalla definizione si vorrà evitare di far pesare sui bilanci degli Stati i risanamenti di eventuali banche spostando l’onere sui clienti delle stesse. Al contrario però, ritengo che l’UE dovrebbe agire affinchè gli Stati da garanti delle aziende private, in primis le banche, si trasformino in garanti dei cittadini.

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In conclusione, prima di scegliere la banca presso cui depositare i propri risparmi, sia come depositi di conto corrente che operazioni di investimento ogni risparmiatore dovrebbe valutare attentamente quali sono le condizioni reali dell’istituto di credito non basandosi esclusivamente sui tassi che vengono offerti sui depositi. Sicuramente il mezzo migliore per poter valutare soluzioni ottimali per i propri risparmi è interfacciarsi con consulenti che conoscono il settore e che possono indirizzare il cliente verso gli strumenti più idonei a soddisfare le proprie esigenze.

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