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Cittadino digitale: raggiunti in un click dalla Pubblica Amministrazione

Con la Legge n. 98 del 9 Agosto 2013, il Governo Italiano ha introdotto all’art. 17-ter il Servizio Pubblico di Identità Digitale (SPID) per dotare ogni cittadino italiano di una identità digitale certificata che permetta l’utilizzo in sicurezza dei servizi pubblici sulla rete (come meglio ne abbiamo parlato in questo articolo) ed è nata la piattaforma Cittadino Digitale (link diretto)

Iscrivendosi al portale Cittadino Digitale, si fa un vero e proprio passo verso la creazione di una Identità Digitale certificata che consente di accedere ai “Gestori di Servizi”* con un profilo di autenticazione unico.
Il progetto “Cittadino Digitale” attualmente conta l’iscrizione di 106.132 cittadini (98.406 persone fisiche e 7.726 persone giuridiche) con 1.357 comuni raggiunti.

La piattaforma del Cittadino digitale si sviluppa nelle seguenti sezioni: Recapito digitale; Casella postale digitale ed infine l’identità digitale.

Il Recapito digitale è utilizzato dalla Pubblica Amministrazione per inviare comunicazioni ai cittadini e alle imprese, ivi iscritti, anche in assenza di recapiti tradizionali. Le comunicazioni da spedire vengono indirizzate sui vari canali supportati dal progetto ‘Cittadino Digitale’ secondo le modalità desiderate dal destinatario e, al contempo, sono pubblicate sul servizio myDDS® per il download in formato digitale.
L’iscrizione è gratuita e può avvenire con diverse modalità:
1. CRS-CNS (Carta Regionale/Nazionale dei Servizi);
2. Pubblica Amministrazione Locale. Il cittadino che non dispone di una CRS/CNS con relativo PIN o che non è in grado di utilizzarla può recarsi presso gli uffici degli Enti Pubblici che utilizzano i servizi del progetto ‘Cittadino Digitale’ ed effettuare l’iscrizione con verifica della propria identità da parte dell’operatore;
3. Associazioni di Categoria/Studi Professionali. Un’ ulteriore possibilità è l’iscrizione tramite associazioni o studi professionali a cui si possono rivolgere i cittadini o le imprese che hanno aderito al progetto.

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Per ciascuna richiesta di iscrizione il sistema genera l’Identificativo Digitale Unico (IDU). Ogni iscritto ha accesso al suo domicilio digitale, nel quale potrà inserire i suoi recapiti digitali e fisici (PEC, Email, Cellulare, Indirizzo di Residenza, etc) per gestire i rapporti con la Pubblica Amministrazione.

cittadinodigitaleareapersonale

La casella di posta digitale consente gratuitamente a tutti i cittadini e alle imprese di accedere a una banca dati di comunicazioni a loro destinate prodotte dalla Pubblica Amministrazione. Un processo automatico segnala ai cittadini e alle imprese la presenza e la disponibilità di comunicazioni a loro riservate. Cittadini e imprese possono, di conseguenza, visualizzare le loro comunicazioni in modo semplice e veloce digitando il proprio codice fiscale/partita iva e il codice comunicazione presente su ogni ‘messaggio’ ricevuto, dalle tasse scolastiche agli avvisi Tari.

cittadinodigitalecomunicazioni

E’ quindi un servizio che permette alle Pubbliche Amministrazioni di comunicare con imprese e cittadini con uno strumento multicanale che, partendo dalla tradizionale posta ordinaria, arriva sino ai social network. Insomma, sparire risulterà sempre più difficile.

La natura spontanea dell’iscrizione alla piattaforma e i costi di “gestione” (in termini di acquisizione delle giuste conoscenze digitali da parte tanto delle PA quanto dei cittadini) ci porta però a soffermarci su quello che fu il primo tentativo di digitalizzare l’identità del cittadino, ma nel senso di dargli uno strumento di dialogo con la PA: il servizio di Postacertificat@ (CEC-PAC), dedicato esclusivamente alle comunicazioni tra cittadini e pubblica amministrazione. Il quale fallimento si ricorda che non è stato determinato dall’adozione obbligatoria della PEC per professionisti ed imprese, ma dal fatto che erano pochissime le PA che si erano dotate della specifica casella PEC fornita dal portale per poter dialogare con il cittadino.

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*Sono “Gestori di Servizi” tutte quelle Pubbliche Amministrazioni o tutti quei soggetti privati che decideranno di aderire allo SPID in maniera volontaria.

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