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Durex: quando il marketing diventa responsabile

C’era una volta una quaglia – quella della Durex – che ogni mattina si sveglia e sa che dovrà saltare. Questa è la storia di una comunicazione che riesce a fare salti di qualità talmente alti da diventare, spesso e volentieri, migliore dei prodotti che vende.

L’ultima trovata ha il sapore di uno storytelling che sottende ironia e principi etici. Che fa prevenzione facendo sorridere. Che genera condivisione senza mai risultare volgare. Il marketing della Durex è tra quelli che non solo conosce bene il potenziale del proprio prodotto ma sa massimizzare il valore e il potere immaginifico di un profilattico, più o meno stimolante, più o meno fruttato.

Essì perché l’idea è di quelle da orgasmo creativo. Ha come hashtag #salvalaquaglia. Semplice, efficace, di uso comune, interpretato in un breve spot per il web dal trio Medusa, che in poche ore dalla pubblicazione ha già 62 mila visualizzazioni Facebook. L’occasione è la giornata mondiale contro l’AIDS in un Paese – il nostro, non il Brasile – dove l’80% dei più giovani dichiara di avere rapporti sessuali non protetti.

Ecco il video sulla pagina Facebook di Durex:

Il salto della quaglia minaccia ogni giorno il piccolo volatile. È troppo affaticata! Non riesce più a reggere tutti i salti a cui la specie umana la costringe. Unisciti al Trio Medusa e Durex in questa causa. #SalvaLaQuaglia

Posted by Durex Italia on Mercoledì 18 novembre 2015

E sul profilo Twitter:

Il tema è uno di quelli tra la vita e la morte. Ma il target sono i ragazzi, quelli alle prime armi, gli omosessuali, quelli che “il sesso è un gioco”, quelli che “con il preservativo non mi piace”. E la Durex i suoi “polli” li conosce molto bene e non può rischiare di non arrivare. Ecco perché oltre al salto della quaglia ha progettato un’emoticon, da mandare agli amici. È un preservativo con un cappellino rosa. E quindi ancora chapeau.

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Così come quando ad agosto nello spot pianificato per l’estate, a ricordarci dei liquidi lubrificanti (altro prodotto di punta dell’azienda), la Durex fa comparire in una carrellata di posizioni kamasutra anche una coppia di donne. E perché no? Inclusione sociale e ancora una volta responsabilità sociale d’impresa.

O anche quando – inno all’amore lontano dalla tecnologia – lanciarono l’hashtag #turnofftoturnon. Spegni per accendere. La passione contro il cellulare. Perché allora una ricerca effettuata in Inghilterra dalla Durham University dimostrò che il 40% degli intervistati ha dichiarato di attardarsi a dare ancora un’occhiata allo smartphone o al tablet prima di un rapporto sessuale. Un terzo del campione ha addirittura ammesso di rispondere al cellulare durante il rapporto. Sono dati sconvolgenti, se ci pensate.

E dunque dallo stroytelling, alle campagne instant, alla social responsability, il marketing di Durex non si smentisce e continua a tenere alta la bandiera di leader sul mercato. Che per un’azienda che viaggia nel mercato del sesso non è ne’ scontato ne’ semplice. Soprattutto se lo si fa così bene e con obiettivi che vanno molto oltre la vendita.

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