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Equitalia riapre i termini per le rateizzazioni scadute

Grazie all’entrata in vigore del decreto legislativo n. 159/2015 (“Misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione”), Equitalia offre ai cittadini nuove interessanti opportunità di rateizzare le cartelle. Nello specifico, questa possibilità riguarda i contribuenti decaduti dal beneficio negli ultimi due anni e, per i nuovi piani di rateizzazione, ci sarà la chance di essere riammessi in qualsiasi momento saldando le rate scadute.

Equitalia spiega, in un comunicato stampa divulgato oggi, che i soggetti decaduti da un piano di rateizzazione tra il 22 ottobre 2013 e il 21 ottobre 2015 potranno quindi chiedere nuovamente una dilazione delle somme non versate, fino a un massimo di 72 rate mensili. Per usufruire di questa opzione bisogna presentare la domanda tassativamente entro il 21 novembre, utilizzando i moduli disponibili allo sportello o nella sezione Rateizzazione-Modulistica del sito www.gruppoequitalia.it. È opportuno precisare, tuttavia, che il nuovo piano concesso non è prorogabile e si decade in caso di mancato pagamento di due rate anche non consecutive.
Per le nuove rateizzazioni, invece, la riammissione è sempre possibile. Per i piani concessi a partire dal 22 ottobre 2015, la rateizzazione decade con il mancato pagamento di cinque rate anche non consecutive ma, pagando le rate che risultano scadute, si può chiedere un nuovo piano di dilazione e riprendere i pagamenti.
Inoltre, il contribuente che ha ottenuto una sospensione giudiziale o amministrativa può interrompere i pagamenti delle rate per tutta la durata del provvedimento. Allo scadere della sospensione, potrà chiedere la rateizzazione del debito residuo fino ad un massimo di 72 rate.

Ma quali sono i vantaggi di questa nuova riapertura dei termini da parte di Equitalia? Principalmente quello di non essere considerato inadempiente con gli Enti creditori, senza dimenticare che Equitalia non può iscrivere fermi, ipoteche ed attivare alcuna procedura di riscossione. Inoltre, in questo modo non è compromessa la possibilità di richiedere il Durc e il certificato di regolarità fiscale per partecipare a gare ed appalti.

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