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Ikea: il referendum approva il contratto siglato ad ottobre

Finalmente ci siamo, dopo mesi di trattative e anche scioperi (vedi nostro precedente articolo al seguente link si è giunti ad un accordo tra l’Ikea e i suoi dipendenti.

Il 73% dei dipendenti si è espresso, attraverso un voto, dando parere positivo al contratto integrativo aziendale siglato alla fine di ottobre tra l’azienda Ikea e i sindacati. Al voto hanno partecipato, come riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, quasi l’80% degli aventi diritto, pari a circa 6 mila dipendenti.

Il documento votato era stato siglato il 28 ottobre dalle organizzazioni sindacali ed erano state recuperate ampie parti del contratto integrativo aziendale inizialmente disdettato, ed erano state introdotte nuove regole per i temi legati al salario variabile, alle maggiorazioni e alla gestione condivisa degli orari di lavoro.

Soddisfatte entrambe le posizioni. Da un lato la Filcams Cgil ha dichiarato: “E’ stata una grande prova di partecipazione e responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori Ikea, che in pochi giorni si sono organizzati ed espressi tramite referendum sullo stato conclusivo della trattativa”, dall’altro Ikea che ha dichiarato sul referendum che: “Il risultato riflette una consapevolezza nuova di quanto sia mutato negli ultimi anni il contesto di mercato nel quale l’azienda si trova ad agire. Questo voto ha fatto prevalere i valori di equità su logiche più individualiste legate a rendite di posizione. Equità che, insieme a solidarietà e senso di responsabilità, rientra nei valori fondativi della filosofia Ikea“, mentre sul nuovo contratto: “potrà ancora una volta essere portatore di elementi innovativi e avanzati, sia sui temi della conciliazione tra lavoro e vita privata, che sui temi del welfare aziendale prevedendo miglioramenti del potere d’acquisto e nuovi istituti a supporto di inclusione, diversity e malattie croniche”.

Si conlcude così, con un esito positivo, la querelle Ikea, sindacati e lavoratori che proseguiva ormai da maggio del 2015 quando erano cominciate le prime agitazioni a seguito della disdetta del contratto integrativo.

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