Vai al contenuto

BNP citata da vittime del terrorismo

Nuove grane in arrivo dagli Stati Uniti per BNP Paribas, alla sbarra per il supporto fornito ai paesi sostenitori dei gruppi terroristici responsabili delle stragi avvenute nel 1998 alle ambasciate americane di Nairobi e Dar es Salaam. A luglio 2014, dopo un patteggiamento, il colosso finanziario francese era già stato condannato a pagare 8,9 miliardi di dollari. Ora in sessantotto, tra feriti e familiari di cittadini americani morti negli attentati, chiedono un ulteriore risarcimento di 2,4 miliardi di dollari.

La vertenza parte dal presupposto della precedente ammissione di responsabilità, da parte di BNP, nella violazione degli embarghi americani in Sudan, Iran e Cuba e dell’accertamento in sede dibattimentale del ruolo di “banca centrale per il governo sudanese”, finanziatrice di organizzazioni terroristiche attraverso scambi di denaro tra BNP Nord America e BNP Svizzera. Nel documento d’accusa di questo nuovo procedimento si legge che BNP Paribas ha cospirato con il governo del Sudan e le altre entità controllate da Khartoum, nonché con organizzazioni terroristiche che operano nel paese, tra cui hezbollah e al-Qaida, per muovere intenzionalmente e volontariamente milioni di dollari attraverso il sistema finanziario degli Stati Uniti, in violazione delle leggi anti-terrorismo americane. Il gigante bancario francese Bnp Paribas avrebbe quindi “deliberatamente e consapevolmente” fornito ad al-Qaida denaro, sostegno materiale e risorse che hanno permesso ai terroristi di compiere gli attacchi alle ambasciate statunitensi di Nairobi e Dar es Salaam, nel 1998.

Le parti lese si sono affidate a Fay-Kaplan, uno studio di avvocati specializzati in questo genere di cause internazionali, che i vertici di Bnp ben conoscono. L’avv. Thomas Fay, come riportato dal NYPost, ha dichiarato: “Quello che dobbiamo fare è mostrare che queste Banche hanno aiutato e spalleggiato questi paesi terroristi che, per essere in grado di acquistare qualcosa al di fuori dei propri confini, dovevano ottenere valuta convertita in dollari americani. Non posso dire che ogni singola banca sta per essere citata in giudizio, ma ho il sospetto che, con il numero delle vittime del terrorismo, per un certo numero di loro è possibile la citazione in giudizio“.
Il portavoce di BNP Cesaltine Gregorio ha, invece, rifiutato di commentare. Per un maggiore approfondimento in merito al destino delle somme pagate dalle Banche sanzionate, segnaliamo questo articolo del Wall Street Journal qui.

Vedi anche  Nel 2016 sconti per chi compra beni immobili all'asta

Argomenti Correlati