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La provocazione di Branson: “Ferie illimitate ai dipendenti”

I miei dipendenti sono liberi di prendere tutte le vacanze che vogliono, in qualsiasi momento dell’anno, a condizione che portino a termine i progetti a cui stanno lavorando“. Boutade o affermazione seria? Quando si parla di Richard Branson, l’eccentrico imprenditore britannico, tutto è possibile. Non è la prima volta, infatti, che il fondatore e proprietario del gruppo Virgin spiazza tutti con scelte molto innovative a beneficio dei propri lavoratori, e quella delle ferie illimitate è solo l’ultima in ordine cronologico.

Già nel 2014, infatti, Branson aveva suscitato un grande dibattito annunciando la cancellazione dell’orario di lavoro perchè “contano i risultati, non le ore che passi in ufficio“. Un paio di mesi fa, invece, Sir Richard Branson (dal 2000 è Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico) aveva concesso ad una parte dei propri dipendenti l’opportunità di sfruttare un congedo parentale da un anno a stipendio pieno.

Al netto delle provocazioni e dell’inevitabile simpatia suscitata da iniziative del genere, bisogna tuttavia riflettere se questo modello organizzativo possa essere concretamente applicato ed esteso anche ad altre realtà aziendali. A noi sembra, in verità, che il carismatico Branson sia molto abile a programmare queste esternazioni per comunicare un’immagine che, magari, non corrisponde a quanto accade realmente agli oltre 50mila lavoratori del gruppo Virgin. Per fare un esempio pratico, solo 160 dipendenti hanno poi effettivamente usufruito del congedo di cui vi abbiamo parlato in precedenza. Indipendentemente da come stiano davvero le cose, l’idea di fondo ci sembra corretta e vincente: puntare sulla qualità, sia del lavoro che della vita dei lavoratori, può solo far bene al business dell’azienda.

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