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Codacons, allarme sui mutui a tasso variabile

Il Codacons, con un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito ufficiale (link), ha messo in guardia i cittadini italiani lanciando un inquietante allarme sui mutui a tasso variabile. Secondo il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, bisogna porre molta attenzione ad alcune clausole recentemente inserite nei contratti di mutuo dalle banche italiane, tese ad impedire la riduzione delle rate in favore dei consumatori.

Il fulcro dell’intera vicenda è l’Euribor, il tasso di riferimento che indica l’interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche europee. Detto in termini più semplici, l’indice utilizzato per calcolare giornalmente il tasso di interesse che compone la rata mensile. In questo periodo è sceso addirittura sotto lo zero, raggiungendo livelli estremamente vantaggiosi per i consumatori e, secondo gli addetti ai lavori, nelle prossime settimane continuerà a scendere fino ad arrivare ad un impensabile -0,2%.

Ma cosa accade in concreto per i cittadini? Secondo il Codacons, “l’Euribor negativo dovrebbe comportare enormi vantaggi per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile perché verrebbe automaticamente sottratto dallo spread, la componente fissa del tasso stabilita dalle banche. Allo stato attuale, ad esempio per un mutuo da 200mila euro rimborsabile in 20 anni, il risparmio netto sarebbe pari a 120 euro l’anno“. Da febbraio, però, gli istituti bancari avrebbero iniziato ad inserire nei contratti di mutuo una clausola “pavimento” secondo cui il tasso non può in ogni caso essere inferiore allo spread, impedendo alla rata di scendere anche in presenza di un Euribor negativo.

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Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, è categorico: “Si tratta di una misura che penalizza fortemente i consumatori e genera un danno che, nel tempo, può raggiungere miliardi di euro. Per tale motivo il Codacons ha deciso di presentare un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, chiedendo di verificare la correttezza del comportamento delle banche che operano sul territorio ed eventuali fattispecie penalmente rilevanti“.

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