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Equitalia, l’84,2% dei ruoli è a rischio riscossione

Dopo l’allarme sulle dilazioni evidenziato in un articolo del nostro blog (Equitalia, è allarme riscossioni: saltate dilazioni per 9 miliardi di euro), torniamo ad analizzare la situazione delle riscossioni al 30 settembre illustrata giovedì 3 dicembre dal MEF in Commissione Finanze al Senato. Su un totale di 714 miliardi di euro di ruoli affidati ad Equitalia per la riscossione, circa 601,5 miliardi di euro, pari all’84,2% del totale, sarebbe di dubbia esigibilità. Solo 113 miliardi di euro avrebbero una concreta possibilità di riscossione in quanto 24,1 miliardi sono oggetto di rateazioni, 88,9 miliardi afferiscono a posizioni in lavorazione per cui sono in corso solleciti di pagamento o azioni cautelari non ancora concluse.
Dal rapporto del MEF emerge che:
– per ben 304 miliardi di euro, circa il 42,6% del carico complessivo affidato ad Equitalia per la riscossione, sarebbero state attivate procedure esecutive o cautelari ” senza integrale soddisfacimento del credito”;
– per altri 135,5 miliardi di euro sarebbero in corso procedure concorsuali non ancora concluse (fallimento, concordato preventivo, amministrazione straordinaria, liquidazione coatta, eredità giacente, amministrazione controllata);
– 75,5 miliardi di euro invece, sarebbero afferenti a soggetti deceduti o a ditte cessate;
– infine 86,5 miliardi di euro, circa il 12,1% del totale del carico in riscossione, riguarderebbero soggetti che risultano nullatenenti agli occhi del fisco.
Per avere dati più rappresentaviti in negativo del tax gap dovremo aspettare le comunicazioni di inesigibilità delle quote affidate ad Equitalia ed ai precedenti agenti della riscossione dal 1 gennaio 2000 fino al 31 dicembre 2014, che saranno comunicate entro il 31 dicembre 2017 (per i ruoli consegnati nell’anno 2014) ed entro il 31 dicembre di ciascun anno successivo al 2017 (per i ruoli afferenti le annualità precedenti al 2014)
Alla luce di questi dati la Commissione Finanze del Senato ha deciso di approfondire, in una prossima seduta, il tema della riscossione in presenza del Governo anche per fare un bilancio con la strategia improntata su un approccio cooperativo, che considera i contribuenti come soggetti da assistere nell’assolvimento degli obblighi tributari. Giova ricordare che l’esecutivo, con la legge n.23 del 11 marzo 2014 e con i decreti legislativi n. 157 e n. 160 del 24 settembre 2015 ha posto in essere interventi volti ad innovare il modello relazionale tra amministrazionie finanziaria e cittadini, avviando quindi una diversa strategia di contrasto all’evasione, affidandosi sempre più all’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti.

Vedi anche  Negligenza del professionista, il contribuente non paga le sanzioni

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