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Comunicazioni di irregolarità tramite Pec, siamo pronti?

Con il comunicato stampa del 15 gennaio del 2016 l’Agenzia delle Entrate ha deciso di informare i contribuenti di due notizie non proprio rasserenanti: la prima è che nelle prossime settimane invierà circa 200 mila comunicazioni di irregolarità e la seconda, forse ancora più allarmante è che lo farà tramite l’utilizzo della posta elettronica certificata.

L’Agenzia delle Entrate parla di rapidità e efficacia di dialogo con i contribuenti utilizzando la Pec, ma non è al corrente della reale diffusione dello strumento della Pec tra le aziende. Resta indubbia la comodità di tale strumento, ma di contro, secondo il modesto parere di chi scrive, la Pec non è stata ancora recepita a pieno dai contribuenti. Per molte aziende è solo una cartella di posta elettronica da “tenere” perché è lo Stato a chiederlo e non perché può essere uno strumento davvero utile soprattutto per le comunicazioni con gli enti pubblici. Spesso sono i professionisti a dover ricordare di controllare la casella Pec ai propri clienti o nel peggiore dei casi addirittura a gestire la cartella di posta elettronica per conto loro.

Comunicazioni di irregolarità

Ma diamo per buono l’intento dell’Agenzia e torniamo ad occuparci delle comunicazioni di irregolarità che saranno inviate. Per questa serie di invii si tratterà di comunicazioni di irregolarità relative al Modello Unico Società di Capitali. Le irregolarità sono quelle emerse dal controllo automatizzato e saranno appunto circa 200 mila. Nei prossimi mesi, saranno poi inviate anche le comunicazioni relative agli altri modelli di dichiarazione presentati.

Le comunicazioni di irregolarità sono riferite all’anno di imposta 2013 e, come recita il comunicato, sono comunque previsti casi di anomalia al punto che: “l’invio delle comunicazioni via Pec sostituisce quello ordinario effettuato tramite raccomandata con avviso di ricevimento, che viene comunque mantenuto nell’ipotesi in cui l’invio con la Pec non dovesse andare a buon fine o in caso di anomalie riscontrate nell’elenco degli indirizzi contenuto nell’indice nazionale indirizzi di Pec istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico (INI-PEC)“. Quindi, in caso di malfunzionamenti, la cara e vecchia raccomandata resterà il modo con cui l’AdE comunicherà con i contribuenti.

Vedi anche  Scadenze fiscali maggio 2015: le date da non dimenticare

Gli indirizzi Pec da cui saranno inviate le comunicazioni di irregolarità saranno:
– dc.gt.liquidazione1.noreply@pec.agenziaentrate.it
- dc.gt.liquidazione2.noreply@pec.agenziaentrate.it

L’Agenzia comunica inoltre che tali Pec sono attive solo per inviare mail e quindi le eventuali richieste di chiarimento in merito alle comunicazioni in argomento potranno essere effettuate tramite gli ordinari canali di assistenza messi a disposizione dall’Agenzia, tra cui il servizio telematico Civis.

Il comunicato termina con queste parole:”Pec, velocità e risparmio per l’Amministrazione e i cittadini – Con la Posta elettronica certificata, i cittadini riceveranno più velocemente le comunicazioni del Fisco e l’Agenzia potrà abbattere i costi di spedizione, con un notevole risparmio per il bilancio dello Stato”. Speriamo solo che tutte queste 200 mila comunicazioni di irregolarità siano lette nei modi e nei tempi idonei dai contribuenti.

Ecco il link al comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate.

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