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Contadini svizzeri: se sei rifugiato ti assumiamo

Dopo le critiche e gli scontri in tema di immigrazione e di freni al flusso di immigrati nel paese, l’Unione Svizzera dei Contadini si è resa protagonista di un’apertura distensiva rivolta all’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo nel paese elvetico. L’associazione che rappresenta i contadini svizzeri ha infatti proposto ai clandestini, per la maggior parte provenienti dal continente africano, la possibilità di lavorare nei loro campi offrendo loro uno stipendio di tutto rispetto.

I contadini svizzeri hanno dichiarato di voler offrire a rifugiati e richiedenti asilo politico sbarcati in Europa i salari previsti dai contratti di categoria. Si tratta del minimo legale, ma le cifre si aggirano intorno ai 2300 franchi il primo mese e 3200 franchi a partire dal secondo mese. Traducendo in euro parliamo di circa due mila euro il primo mese e di circa tre mila il secondo. Non male come stipendio per chi, al momento, non ha un lavoro ed era abituato a lavorare, da clandestino, per pochi euro al giorno in qualche terreno agricolo di qualche imprenditore senza troppi scrupoli dell’Europa Mediterranea.

La proposta dei contadini svizzeri non nasce esclusivamente dalla loro propensione alla solidarietà. In Svizzera, infatti, come accade anche in Italia vi è penuria di manodopera nei campi coltivati, e la possibilità di poter ricorrere alla grande quantità di immigrati che al momento vagano per il paese con relativi problemi di tolleranza e xenofobia, potrebbe essere una soluzione per ovviare a questa mancanza.

Un altro vantaggio che deriverebbe dall’assunzione di rifugiati e richiedenti asilo da parte dei contadini svizzeri è prettamente economico. Assumere un immigrato costerebbe allo stato Svizzero circa 200 euro al mese, mentre oggi mantenere un immigrato disoccupato costerebbe dieci volte tanto. Opinione confermata dal professo Piguet, esperto in politica migratoria dell’Università di Neuchatel: “Alcune di queste persone sono qui da almeno tre anni, altri da 6, ed essendoci penuria di personale, nel settore agricolo, mi sembra una buona idea quella di offrire loro un lavoro. Oltretutto si sgraverebbero i contribuenti dall’onere di mantenere un bel po’ di gente”.

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In ultimo a chi sarà assunto dai contadini svizzeri sarà data la possibilità di imparare una delle quattro lingue nazionali praticate in Svizzera.

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