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I dipendenti pubblici si ammalano il doppio dei privati

La polemica non è nuova e si ripropone ciclicamente ma, questa volta, è basata su numeri concreti e non lascia spazio a dubbi o interpretazioni. Secondo l’analisi effettuata dall’Osservatorio della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro sui dati anticipati dall’Inps, infatti, i lavoratori dipendenti del settore pubblico si ammalano il doppio di quelli del settore privato (leggi l’indagine completa). Un dato abbastanza clamoroso soprattutto se pensiamo che, rispetto al 2013, c’è stata una riduzione complessiva corrispondente all’1,69% sulla totalità annua delle giornate di malattia tra dipendenti pubblici e privati.

Considerando i risultati della ricerca in modo più analitico, tuttavia, ci si rende conto che nell’arco di un solo anno nel settore privato si registrano 1.887.109 giornate in meno di malattia, a differenza dei dipendenti pubblici che si segnalano per un aumento di 60.011 giornate. Nel 2014 sono stati 459.456 i certificati medici in meno ma solo grazie al settore privato (467.603) perchè il pubblico impiego ha prodotto un aumento di 8.147 certificati. A livello di distribuzione territoriale delle assenze per malattia, è il Nord-Ovest a condurre questa classifica con il 28%, seguito da Centro (21,6%), Nord-Est (21,1%), Sud (19,2%) e Isole (10,1%). Il numero di lavoratori del settore privato che nell’anno 2014 hanno avuto almeno un evento di malattia è risultato pari a 4.043.542, in maggioranza uomini (56,1%), mentre nel settore pubblico i lavoratori con almeno un evento di malattia nel 2014 sono stati 1.751.713, in maggioranza donne (69,0%).

I dati pubblicati dall’Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro evidenziano una differenza troppo marcata tra dipendenti pubblici e privati che, ne siamo certi, non mancherà di innescare un rovente dibattito. Con il settore pubblico che, inevitabilmente, finirà sul banco degli imputati.

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