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Equitalia, al via le notifiche via Pec per tutti i contribuenti

Il nuovo decreto sulla riscossione amplia la platea dei soggetti destinatari delle notifiche delle cartelle esattoriali da parte di Equitalia mediante posta elettronica certificata. Già dal 2013 era stata avviata la sperimentazione delle notifiche via Pec delle cartelle da parte di Equitalia in alcune regioni d’Italia, per poi estendersi a tutte le regioni e nei confronti di tutti i soggetti che per legge sono obbligati ad avere un indirizzo di posta elettronica certificata (società di capitali, società di persone, professionisti e imprese individuali attive e non sottoposte a procedure concorsuali).

Equitalia, attualmente, può recuperare gli indirizzi Pec di aziende e professionisti dal registro imprese e dagli ordini professionali. La novità consiste nella possibilità, da parte dei contribuenti non obbligati ad avere un indirizzo di posta elettronica certificata, di dotarsene e di ricevere così la notifica da parte dell’agente della riscossione,risparmiando sulle spese di notifica.
La pec, istituita con la legge 16/2003, è un mezzo di comunicazione che consente di inviare email con valore legale, quindi opponibile a terzi. L’invio di un messaggio con la Pec, dunque, è equiparato a una raccomandata postale con avviso di ricevimento, grazie a cui si attestano giorno e orario esatto della spedizione e della ricezione.

Il vantaggio per Equitalia è senza dubbio quello di evitare il contenzioso, basato sui vizi relativi alla tempistica ed alle modalità delle notifiche fatte secondo le modalità ordinarie di consegna delle cartelle a mano o con raccomandata. È noto che, in molte circostanze, l’agente della riscossione non sia in grado di produrre, in contenzioso, la prova dell’avvenuta notifica delle cartelle esattoriali o degli atti rientranti nell’attivita di riscossione (avvisi di mora o intimazione al pagamento etc). È frequente anche che le notifiche degli atti effettuati con i mezzi tradizionali, siano oggetto di impugnazione per vizi, inficiando quindi l’attività di riscossione stessa.

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Per la notifica via Pec delle cartelle di Equitalia conta invece la data di ricezione, a prescindere dal giorno in cui l’assistito o il contribuente ne prendano visione. E a decorrere dalla data di ricezione (non di lettura) scattano i termini per decidere se pagare o meno, presentare ricorso, chiedere l’annullamento in autotutela.

Questa novità modificherà certamente le abitudini per quelli che non consultano assiduamente la posta elettronica certificata.In questo caso, infatti, le conseguenze potrebbero essere davvero pesanti, a cominciare dal mancato rispetto dei termini per proporre un eventuale ricorso o per pagare senza ulteriori aggravi di costi, quali interessi di mora e spese per eventuali procedure esecutive.

Quindi attenzione !

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