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F24 a saldo zero, il chiarimento definitivo

Dal 1° ottobre 2014 i modelli F24 a saldo zero possono essere presentati esclusivamente utilizzando i servizi “F24 web” o “F24 online” dell’Agenzia delle Entrate, attraverso i canali telematici Fisconline o Entratel, o per il tramite di un intermediario abilitato che può trasmettere telematicamente le deleghe F24 in nome e per conto degli assistiti. Il chiarimento definitivo definitivo, però, è arrivato solo ieri dal Viceministro dell’Economia e delle Finanze Luigi Casero, in risposta ad un’interrogazione parlamentare di Carla Ruocco del M5S che chiedeva la reintroduzione delle precedenti regole per i versamenti di F24 a saldo zero. Casero ha spiegato che “Il modello F24 a saldo zero non comporta trasferimento diretto di somme dal contribuente all’Amministrazione finanziaria, bensì unicamente la necessità di effettuare le regolazioni contabili tra gli enti nei confronti dei quali sono avvenuti i pagamenti e le compensazioni, indicati dal contribuente nel modello stesso. Inoltre, dato che sono stati rilevati alcuni casi di utilizzo in compensazione di crediti inesistenti attraverso modelli F24 a saldo zero, si ritiene che limitare tali operazioni ai servizi telematici dell’Agenzia possa consentire un presidio più efficace nei confronti di tali fenomeni fraudolenti

Questi modelli, quindi, non possono essere più presentati in formato cartaceo (presso gli sportelli bancari o postali) ma neppure in forma telematica, ad esempio attraverso il servizio di home banking. La regola vale non solo per i titolari di Partita Iva ma anche per i soggetti privati, fatta eccezione per le deleghe senza compensazioni e con saldo pari o inferiore a 1000 euro che possono essere ancora versate con la modalità tradizionale. Con saldo a debito e con compensazioni è ammesso il pagamento tradizionale, tranne nell’ipotesi di compensazioni di credito Iva superiore a 5000 euro.

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È quasi pleonastico evidenziare come queste regole abbiano creato non poche difficoltà ai cittadini. Indipendentemente dall’effettiva utilità pratica (tutta da discutere) bisognerebbe sempre cercare di semplificare le forme di pagamento per i contribuenti. In questo caso, tuttavia, ci sembra che sia stato fatto un passo nella direzione sbagliata.

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