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Lavoratori autonomi: arriva lo Statuto

Durante la conferenza stampa di presentazione della Legge di Stabilità 2016, è stato annunciata l’introduzione dello Statuto dei Lavoratori autonomi, con il quale il Governo dovrebbe mantenere la promessa fatta a febbraio con milioni di lavoratori. “È una svolta importante con la quale si dà il giusto valore ad una parte importante del mondo del lavoro: quello autonomo e delle partite IVA. Una categoria composta da 5 milioni e mezzo di lavoratori che hanno redditi bassi e contributi elevati e che in cambio ricevono tutele limitate se non del tutto assenti” ha dichiarato in una nota la deputata del PD Gessica Rostellato, e componente della commissione Lavoro.

Si tratta di un disegno di legge collegato alla nuova Legge di Stabilità, volto ad estendere anche ai lavoratori autonomi le tutele del Jobs Act. Il lavoro sarà articolato in due parti: la prima riguardante gli aspetti fiscali e previdenziali; la seconda sarà un vero e proprio Statuto del lavoro autonomo, contenente diritti e regole rivolte a tutti i lavoratori autonomi e ai professionisti, con il dichiarato intento di applicare a queste categorie molte delle tutele già da tempo previste per i lavoratori dipendenti.

Tra le principali novità previste nel disegno di legge vi è il passaggio dal giudice ordinario al giudice del lavoro per tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro autonomo, modificando l’attuale impostazione dell’articolo 409 del Codice di procedura civile, in base al quale il rito speciale si applica solo ai rapporti di lavoro subordinato, ai rapporti di agenzia ed alle altre forme di lavoro parasubordinato.

Nel collegato alla Legge di Stabilità 2016 ci saranno anche disposizioni volte ad agevolare la partecipazione agli appalti pubblici da parte dei lavoratori autonomi (inclusi i professionisti). Le amministrazioni pubbliche, pertanto, dovranno adattare i requisiti previsti dai bandi e dalle procedure di aggiudicazione.

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Una ulteriore novità consiste nell’integrale deducibilità delle spese per la formazione (iscrizione a corsi di aggiornamento, convegni e master), e non più il 50% delle spese come è attualmente, fino ad un ammontare massimo di spesa di 10.000 euro annui.

Per quanto riguarda i ritardi nei pagamenti, lo schema di disegno di legge sui lavoratori autonomi, al fine di superare i problemi interpretativi della relativa legge, precisa che le regole del decreto legislativo n. 231/2002 sugli interessi di mora automatici si applicano anche a tutti i rapporti di lavoro autonomo, e, pertanto, a tutte le transazioni commerciali tra lavoratori autonomi, e tra lavoratori autonomi e imprese.

Nel disegno di legge, sono previste anche misure relative alla corretta applicazione delle forme di collaborazione tra committenti e titolari di partita IVA, da armonizzare con le modifiche appena introdotte dalla riforma dei contratti del Jobs Act , in modo da cogliere la differenza fra una falsa partita IVA e, quindi, un rapporto che maschera un contratto di lavoro dipendente, e una reale collaborazione. Viene anche introdotta nel nostro ordinamento una nuova figura contrattuale: quella dello smart working, o lavoro agile, che consiste in una forma di lavoro a metà strada tra il telelavoro e il lavoro tradizionale. L’attività lavorativa di questa nuova tipologia infatti viene svolta in parte nei locali aziendali e in parte fuori.

Per la copertura delle misure per lo Statuto dei lavoratori autonomi, la Legge di stabilità prevede un Fondo con una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro per il 2016 e di 50 milioni annui a partire dal 2017 a sostegno della tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale (tra cui i professionisti iscritti agli Ordini, le partite Iva e i collaboratori) e per l’articolazione flessibile, nei tempi e nei luoghi, del lavoro subordinato a tempo indeterminato.

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