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Lavoro nero, nessun condono

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è intervenuto per smentire categoricamente le indiscrezioni pubblicate da alcuni quotidiani sulle disposizioni contenute nel decreto legislativo sulle semplificazioni (approvato la settimana scorsa), nello specifico sull’ipotesi di condonare il lavoro nero.

È un’affermazione che non corrisponde alla verità dei fatti e deriva, probabilmente, da una scorretta interpretazione della reale portata delle disposizioni in materia di revisione delle sanzioni in materia di lavoro nero” – tuona il comunicato stampa pubblicato sul portale ufficiale del MLPS.
Per chiarire meglio la portata dei provvedimenti e tutte le modifiche rispetto alla normativa precedente in materia di lavoro nero, riportiamo di seguito il testo integrale approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri.

Revisione delle sanzioni in materia di lavoro e legislazione sociale.
I principali interventi riguardano:
– la modifica alla c.d. maxisanzione per il lavoro nero con l’introduzione degli importi sanzionatori “per fasce”, anziché legati alla singola giornata di lavoro irregolare e la reintroduzione della procedura di diffida, che consente la regolarizzazione delle violazioni accertate. La regolarizzazione è subordinata al mantenimento al lavoro del personale “in nero” per un determinato periodo di tempo;
– la modifica al c.d. provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, favorendo una “immediata eliminazione degli effetti della condotta illecita, valorizzando gli istituti di tipo premiale”;
– si chiariscono le nozioni di omessa registrazione e infedele registrazione sul libro unico del lavoro e si modifica il regime delle sanzioni;
– si modificano le sanzioni in materia di consegna del prospetto paga;
– si elimina l’obbligo, nell’ambito dei cantieri edili, di munire “il personale occupato di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro”
.

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