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Lavoro nero, piaga da 25 miliardi all’anno

Lo studio condotto dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro sui dati delle ispezioni concluse da Ministero del Lavoro, Inps e Inail nell’anno 2014 e nel primo semestre 2015 fotografa una situazione a dir poco allarmante per il lavoro nero. Ogni anno in Italia, infatti, lavorano circa 2 milioni di soggetti completamente sconosciuti alle autorità pubbliche, che producono un’economia sommersa pari a 41 miliardi e 837 milioni di euro con una evasione complessiva di 25 miliardi di euro di imposte e contributi.

Numeri assolutamente sconcertanti quelli sul lavoro nero, che confermano il trend degli ultimi anni. In pratica, ogni 3 aziende ispezionate si scopre un lavoratore non registrato. “Sono dati che devono fare riflettere sia dal punto di vista della sicurezza sociale che dal punto di vista economico-finanziario – commenta Rosario De Luca, Presidente Fondazione Studi Consulenti del Lavoro – Avere rapporti di lavoro regolari crea certamente una limitazione ai casi di tragico sfruttamento, d’attualità purtroppo non solo in questi giorni. E metterebbe a disposizione della collettività cifre molto importanti, vicine a quelle di una Legge di Stabilità. Al decisore politico spetta creare le condizioni normative per incentivare le assunzioni, ad esempio con la riduzione strutturale del costo del lavoro; agli imprenditori di regolarizzare i propri dipendenti“.

La strada per debellare l’atavica piaga del lavoro nero è ancora in salita, ma è lecito attendersi interventi legislativi degni di un paese civile per cercare di argirare un fenomeno che danneggia tanto i lavoratori quanto l’economia dello Stato.

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