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Libertà fiscale, l’Italia è all’ultimo posto

ImpresaLavoro, avvalendosi della collaborazione di ricercatori e studiosi di dieci diversi Paesi europei, ha elaborato il primo Indice della Libertà Fiscale. Nel 2016 si è scelto di allargare il numero dei paesi esaminati, passando dai dieci ritenuti rappresentativi del 2015 ai 29 di quest’anno.
L’indagine muove da sette indicatori ognuno dei quali analizza e monitora un aspetto specifico della questione fiscale, si tratta di una scelta che punta a privilegiare le migliori esperienze, presenti in Europa.
Gli indicatori sono:
1) il numero di procedure;
2) il numero di ore necessarie a pagare le tasse;
questi 2 indicatori si riferiscono al carico burocratico che le imprese devono sostenere per essere in regola con il Fisco del loro paese. Questi indicatori attribuiscono al paese migliore 10 punti.
3) il Total Tax Rate;
con questo indicatore si identifica la quota di profitti che una media azienda paga ogni anno allo stato sotto forma di tasse e contributi sociali. Al paese con il Tax Rate più basso sono attribuiti 20 punti.
4) il costo per pagare le tasse;
esso stima quanto una media impresa debba spendere in procedure burocratiche per essere in regola con il Fisco.
5) la Pressione Fiscale in percentuale del Prodotto Interno Lordo;
si tratta dell’indicatore più importante, sia in termini di punteggio (20 punti massimi) che sostanziale, perché misura le dimensioni della tassazione complessiva sulla ricchezza prodotta da un paese.
6) la crescita del prelievo complessivo dal 2000 ad oggi;
è un indicatore particolarmente rilevante perché traccia gli sforzi che un paese sta compiendo (o non sta compiendo) per ridurre il peso dell’oppressione tributaria sui propri cittadini.
7) il Tax rate sulle famiglie;
intesa come la percentuale di tasse sul reddito familiare lordo che paga un nucleo tipo (due genitori che lavorano con due figli a carico). Al paese più “family friendly” sono attribuiti 10 punti.
L’Italia si trova all’ultimo posto della classifica mentre al primo posto c’è la Svizzera, seguita dall’Irlanda e l’Estonia.

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