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Marijuana: fatturato da mezzo miliardo di dollari in Colorado

Ormai è passato più di un anno da quando il 1 gennaio 2014 la marijuana, la pianta più discussa al mondo, è stata legalizzata in Colorado negli Stati Uniti. Sono più di mille i campi autorizzati in cui viene coltivata, 212 i negozi aperti e 493 i centri medici in cui viene venduta e sono oltre 200 le fabbriche dove si producono saponi, dolciumi, prodotti di infusione di ogni genere (fonte il Fatto Quotidiano).

La legge in Colorado è chiara: la marijuana non si può fumare per strada, così come non è possibile consumarla nei negozi. Il tutto va fatto nell’assoluta discrezione, in casa o in luoghi privati e soprattutto lontano dai bambini. Si sta anche sviluppando un indotto di resort e alberghi specializzati per consumatori di erba con l’unica condizione che se la portino da casa.

Dal 2014 i prezzi sono scesi anche grazie a politiche fiscali statali per scoraggiare il mercato nero e iniziano ad aumentare notevolmente i fatturati. Il fenomeno ha suscitato l’interesse di qualche casa di brokeraggio per monitorare questo “nuovo” mercato. La Convergex, broker newyorkese, ha pubblicato uno studio a riguardo e secondo i suoi dati in un anno il prezzo per un ottavo d’oncia di marijuana (l’unità di peso che si usa per la vendita al dettaglio) è sceso da giugno 2014 da 50/70 dollari a 30/45 dollari e l’oncia intera è scesa da 300/400 dollari a 250/300 dollari.

Il motivo è semplice, la concorrenza è aumentata, ma oltre ad abbassarsi i prezzi sono aumentate anche le vendite. Ad aprile si segnava un 98% in più rispetto allo stesso periodo del 2014 e per l’intero anno si prevede un fatturato pari a circa 500 milioni di dollari (480 per la precisione) con un incremento del 50% rispetto al 2014.

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Nel 2015 i clienti in Colorado entrano nei negozi specializzati per spendere circa 50 dollari in marijuana contro i 100 del 2014 anche perché la tassa sullo smercio è del 10%, bassa proprio per scoraggiare il mercato nero ed evitare ai fruitori della cannabis di fare scorte eccessive, e nel 2017 sarà ridotta ulteriormente al 8%.

In un’intervista al Fattoquotidiano.it del 2014 Barbara Brohl, direttore esecutivo del dipartimento del Fisco del Colorado in riferimento al fatturato generato dalla cannabis spiegava come si siano generati questi aumenti di introiti: “Questo è dovuto in parte al turismo della marijuana, in parte al fatto che il mercato nero viene inglobato sempre più da quello legale; e una cosa è certa: noi stiamo diventando un modello per altri paesi del mondo, con Messico, Brasile, Canada e Svizzera che hanno già manifestato interesse per il nostro sistema e con cui siamo in contatto”.

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