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Max Biaggi come Valentino Rossi?

Spesso i piloti sono accusati di cambiare residenza per meri motivi fiscali. Qualche volta è vero, ma nel caso di alcuni no.

Capirossi per esempio è residente a Montecarlo dal lontano 1994 e nel lungo contenzioso con l’Agenzia delle Entrate ai fini del recupero di imposte – trascinatosi in Cassazione sino al 2015 – ivi è stato confermato esser residente.

Diversamente avvenne per Valentino Rossi che aveva evaso il fisco per gli anni 2001-2006, dopo aver trasferito la sua residenza in Gran Bretagna. Secondo un accertamento dell’ufficio di Pesaro dell’Agenzia delle Entrate, Rossi aveva un imponibile non dichiarato di 60 milioni in quanto in realtà il suo centro di interessi ed affari fosse l’Italia e quindi il reddito sarebbe dovuto esser assoggettato a tassazione italiana e non inglese. La maxi evasione si risolse con un patteggiamento di 35 milioni di euro.

Non abbiamo ancora dimenticato il caso Valentino Rossi e Capirossi che adesso spunta il caso Biaggi.

Anche il campione del mondo nel Motomondiale (e poi nella Superbike) è sotto i riflettori, in quanto è stato rinviato a giudizio – il processo sarà celebrato il 15 settembre dell’anno prossimo davanti al tribunale monocratico – con l’accusa di aver sottratto al fisco circa 18 milioni di euro.

Nel caso di specie, la Procura ritiene che Biaggi abbia commesso atti fraudolenti consistiti nel trasferimento della propria residenza nel Principato di Monaco al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte sui redditi, sul valore aggiunto e degli interessi e sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo di 17.852.261,95 euro”.

Nel processo, in cui Equitalia si è costituita parte civile, l’accusa afferma che lo stesso avrebbe non solo trasferito la sua residenza nel Principato di Monaco ma anche che abbia compiuto atti fraudolenti consistenti “nell’affidare lo sfruttamento dei suoi diritti d’immagine, derivanti dai contratti di sponsorizzazione con la società Dainese Spa, a società di capitale con sedi a Londra, Montecarlo e Madrid. Tutto questo, stando all’ipotesi accusatoria, avrebbe reso “inefficace” il recupero delle somme dovute al fisco.

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Biaggi si è difeso affermando che la vicenda “Riguarda la mia residenza a Montecarlo dove vivo realmente dal 1992 e dove sono nati i miei figli. Non riguarda un problema di evasione fiscale, come erroneamente riportato sugli organi di stampa, ma riguarda unicamente la circostanza che non avrei pagato ad Equitalia tutte le imposte che ha provvisoriamente iscritto al ruolo. Voglio precisare che si tratta d’imposte provvisoriamente iscritte al ruolo, perché su di esse il giudizio è comunque pendente.

Biaggi era già stato protagonista di una indagine del fisco: usufruì dello scudo fiscale per far rientrare in Italia i capitali depositati all’estero, ma era stato rinviato a giudizio con l’accusa di evasione fiscale per aver trasferito in modo fittizio la residenza nel Principato di Monaco. Fu poi prosciolto per prescrizione.

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