Vai al contenuto

Parcelle non incassate, colpa dei clienti o dei professionisti?

Il mancato incasso delle parcelle è uno dei problemi più drammatici per i liberi professionisti italiani, con particolare riferimento a Consulenti del Lavoro e Dottori Commercialisti. Gli adempimenti e le responsabilità stanno aumentando in modo esponenziale a fronte di un corrispettivo economico che, troppo frequentemente, manca del tutto o non è adeguato alla mole di lavoro svolta. La crisi ha ulteriormente aggravato la questione ma, ad onor del vero, per alcuni clienti costituisce solo un comodo alibi che cela alternativamente malafede, disattenzione o disorganizzazione. L’argomento è stato prepotentemente rilanciato dai Consulenti del Lavoro che, sul sito ufficiale della categoria, hanno esposto il proprio punto di vista sulla questione (link).

In primis viene stigmatizzato un atteggiamento attendista nei confronti del cliente che, di solito, conduce il professionista fuori dal mercato. La questione del mancato pagamento delle parcelle, molto spesso per semplice mancanza di tempo, viene colpevolmente trascurata confidando in tempi migliori che non arriveranno mai. Il consulente del lavoro si considera come un autentico “podista”, costantemente impegnato nella rincorsa delle scadenze che nella speranza di una proroga, taglia il traguardo l’ultimo giorno utile dopo tante disavventure di natura interpretativa: “Essenzialmente, si preoccupa di fare tutto il lavoro che c’è da fare, con zelo e senso di responsabilità e spesso, non ha nemmeno un momento per comunicare al cliente, quello che per suo nome e conto, sta svolgendo. Quasi normalmente, gli manca il tempo per chiamare e incontrare il cliente, acquisire la delega e il conferimento del mandato, confidando nell’errata convinzione, che il cliente abbia piena fiducia nel suo operato. I colleghi che godono di un efficiente servizio segreteria, si preoccupano di trascrivere il lavoro appena svolto sulla scheda partitario del cliente che nel frattempo si gonfia di cifre che probabilmente resteranno tali sulla muta carta bianca. Alcuni colleghi, loro malgrado, non riusciranno nemmeno a fare ciò, ma l’importante è aver fatto il lavoro che si doveva, giusto? Ovviamente no! Fermiamoci un attimo a riflettere e chiediamoci -Dov’è il problema?-

Vedi anche  La disoccupazione torna ad aumentare

La realtà descritta dai Consulenti del Lavoro in merito al mancato incasso delle parcelle professionali è frutto dell’errato comportamento del cliente o del professionista? La questione è evidentemente molto dibattuta e non è semplice trovare una risposta esaustiva. In medio stat virtus: probabilmente molti professionisti sbagliano a non discutere preventivamente e con chiarezza il proprio compenso con il cliente, rimandando nel tempo la richiesta del pagamento delle prestazioni svolte. Ma è anche vero che alcune categorie professionali non vengono adeguatamente rispettate, forse perchè il cliente non comprende nè la qualità nè il valore delle prestazioni intellettuali svolte. Evidentemente qualcuno pensa che sia una passeggiata svolgere la professione di Dottore Commercialista o Consulente del Lavoro, ma basterebbe trascorrere qualche ora di lavoro a stretto contatto con queste categorie per rendersi conto delle difficoltà, delle insidie e delle enormi responsabilità che gravano sulle loro spalle. E che il cliente, troppo spesso, ignora.

Argomenti Correlati