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Prestito personale e cessione del quinto, pro e contro

Mettiamo in pausa un attimo gli articoli inerenti i nostri investimenti (clicca qui per leggere il primo e il secondo articolo) e riprendiamo il tema dell’erogazione, in particolar modo il mondo dei finanziamenti per scopi personali senza ipoteche su immobili.

Oggi le formule maggiormente utilizzate sono quelle del prestito personale e della cessione del quinto. In passato era molto diffuso anche il mutuo di liquidità (vedi anche articolo “mutuo acquisto prima casa“) che permetteva di ottenere una certa liquidità ipotecando il proprio immobile. Questa formula veniva utilizzata prevalentemente per ottenere cifre superiori a quelle raggiungibili mediante prestito personale.

Alcuni anni fà, grazie alla presenza dei mutui per liquidità, gli importi massimi richiedibili tramite prestito personale si aggiravano sui 30.000€ con durate massime del finanziamento pari a 5 anni. Oggi molte banche e finanziarie arrivano ad erogare fino a 75.000€ con durate massime di 7 anni. Al contrario dei mutui acquisto casa i prestiti personali non stanno vivendo un forte calo dei tassi a debito ma rimangono nella maggior parte dei casi su parametri simili a quelli degli scorsi anni; questo di certo dovuto alla rischiosità per dell’operazione non essendoci beni materiali a garanzia bensì esclusivamente il reddito del richiedente. A prescindere dai tassi una cosa è certa, la maggior parte degli istituti richiedono una firma a garanzia e non amano il reddito variabile quindi prediligono erogare a dipendenti piuttosto che a lavoratori autonomi o liberi professionisti. Rilevante anche per l’ottenimento del prestito personale è la finalità della richiesta. Anche se non è una regola, di sicuro gli istituti prediligono erogare in caso di finanziamenti per acquisto mobilio, spese mediche o ristrutturazione prima casa.

Vedi anche  Rateazione bis: online la modulistica sul sito di Equitalia

Delineati gli aspetti riguardanti la formula del prestito personale passiamo alla cessione del quinto. Se in un prestito personale vi è praticamente un 100% di discrezionalità da parte dell’istituto per la cessione del quinto vi è molta oggettività. Questa operazione è rivolta a lavoratori dipendenti e pensionati i quali in base al tfr accumulato, in base alla propria pensione e all’età potranno utilizzare circa un terzo per pagare direttamente in busta baga o sul cedolino della pensione una rata. Esatto, la cessione del quinto parte dalla rata sostenibile (calcolata in base ai precedenti paramentri) per poter definire quanto capitale potrà ricevere il richiedente.

I vantaggi della cessione del quinto consistono nella maggiore facilità di ottenimento e nella possibilità di ricevere un finanziamento anche se con qualche macchia nera alle spalle (protestati, ecc.). Il tasso TAN è molto interessante per pensionati ma lo è un pò meno per dipendenti aziende private. Il TAEG invece potrebbe restare interessante ma al contrario divenire altissimo in caso di età alte. Questo perchè contestualmente ad una cessione del quinto viene stipulata una polizza sull’operazione la quale varia a seconda dell’età e dell’affidabilità dell’azienda presso la quale è assunto il richiedente.

Insomma cessione del quinto o prestito personale? Come sempre analizziamo le nostre esigenze e la nostra situazione personale.

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