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Proroga versamento unico 2016: arriva il comunicato del MEF

Arriva la tanto attesa e contestata proroga per le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore.
Con un comunicato di oggi 14 giugno 2016 il MEF comunica ufficialmente la proroga dei versamenti da unico richiesta a gran voce da tutte le associazioni nazionali dei commercialisti con un comunicato stampa nella giornata di ieri.

Le più importanti associazioni dei dottori commercialisti quali ADC, AIDC, ANC, ANDOC, UNAGRACO, UNGDCEC, UNICO hanno espresso fortemente il loro disappunto scrivendo una lettera, indirizzata al Ministro dell’Economia Padoan, ai Vice Ministri Zanetti e Casero, al Direttore Dell’Agenzia delle Entrate Orlandi, e per conoscenza al Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Longobardi in cui veniva chiesto ufficialmente un differimento del termine ultimo di versamento dal 16 giugno 2016 al 6 luglio 2016 e conseguentemente al 22 agosto con un incremento dello 0,40% (ecco il link alla lettera).

Richiesta che come detto è stata accolta nella giornata odierna con il comunicato stampa che quindi rende ufficiale il differimento al 6 luglio del versamento delle imposte per i soggetti agli studi di settore.
Ecco il testo del comunciato:

Slitta dal 16 giugno al 6 luglio 2016, il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dalla dichiarazione Irap e dalla dichiarazione unificata annuale da parte dei contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore. Lo prevede il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, che è stato firmato dal premier Matteo Renzi e che è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Dal 7 luglio e fino al 22 agosto 2016 i versamenti possono essere eseguiti con una lieve maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40 per cento
“.

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E il relativo link alla pagina del MEF.

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