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Super Bowl 2016: Wall Street ha una sua favorita

Sono sette anni consecutivi che succede. Sette anni che il Super Bowl Predictor centra la sua previsione. Infatti, quando il Super Bowl lo vince una squadra della vecchia lega NFL l’indice Dow Jones della Borsa di Wall Street quell’anno avrà una performance positiva. L’ultima volta che è stata sbagliata la previsione è stato nel 2008 quando alla vittoria dei New York Giants non è corrisposta una performance positiva ma bensì un crollo delle azioni di Wall Street.

Occorre spiegare come l’attuale lega di football americano, la NFL, nacque nel 1970 dalla fusione della vecchia NFL e la AFL (American Football League). Ed è da questa fusione che trae “ispirazione” il Super Bowl Predictor.

Ovviamente per questa edizione del Super Bowl 2016 che si disputerà il 7 febbraio in California a Santa Clara, Wall Street farà il tifo per i Panthers: compagine, inutile dirlo, della vecchia lega NFL. La squadra della Carolina se la vedrà contro la franchigia di Denver dei Broncos appartenenti alla vecchia AFL. Una eventuale vittoria dei Broncos secondo il Super Bowl Predictor significherebbe un 2016 con Wall Street in rosso.

Ad essere precisi, come riporta il Wall Street Journal, tutte le volte che ha vinto una squadra della vecchia NFL il Dow Jones è salito l’86% delle volte con un rialzo medio del 12%; di contro ad una vittoria di un team AFL l’indice è sceso il 69% delle volte con una perdita media del 5%.

L’indicatore del Super Bowl è stato reso popolare da Robert Stovall, analista azionario che però ci tiene a precisare come questa teoria borsistica inventata da un cronista sportivo del New York Times, Leonard Koppett, non ha alcuna base scientifica.

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Il figlio di Stovall, Sam Stovall strategist di S&P, intervistato dal Corriere della Sera, dichiara che: “L’andamento del Super Bowl ha un’ottima correlazione con quello di Wall Street, ma non c’è un rapporto di causa-effetto. Credo che gli investitori guardino i risultati della finale di football per divertimento, a differenza degli indicatori stagionali che invece hanno un senso“.

Lo stesso Stovall continua spiegando come le preoccupazioni per Wall Street dovrebbero essere altre:”C’è una vera correlazione con causa nell’effetto gennaio: come va il primo mese di Borsa spesso dà il tono per tutto il resto dell’anno. A gennaio i gestori avviano le loro nuove politiche di investimento e anche gli individui si fissano ‘buoni propositi’ su che fare con i loro risparmi, come le persone che si mettono in dieta. Se il risultato di gennaio è positivo, aumenta la fiducia del mercato. Se è negativo, come quest’anno, perlomeno aumenta la confusione“.

La spiegazione al successo del Super Bowl Predictor è data dallo stesso Wall Street Journal che definisce questo indice molto seguito perché gli indicatori seri falliscono troppo spesso.

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