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Cannabis: vendita e produzione in esame alla Camera

Il 27 giugno sarà in esame alla Camera la proposta di legge n. 3235 “Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati” elaborato dall’intergruppo parlamentare per la cannabis legale.

Nella relazione alla proposta di legge viene delineato il quadro del mercato dei derivati della cannabis, il quale “nella più ottimistica delle ipotesi, supererebbe oggi i 15 miliardi di euro e, nella più pessimistica, supererebbe i 30 miliardi di euro.

In Toscana, per sensibilizzare sulla necessità di approvare in tempi rapidi un testo di legge nazionale sulla legalizzazione, che possa soprattutto alimentare maggiormente il gettito fiscale, in una conferenza stampa svoltasi in Consiglio regionale, è stata presentata una banconota da cento euro con sopra stampata una foglia di marijuana, affermando che «La legalizzazione della cannabis potrebbe portare rilevanti entrate fiscali per lo Stato (diverse università le hanno stimate da 6 a 8,5 miliardi di euro annui) da utilizzare per politiche di prevenzione e di welfare» (fonte Greenreport.it)

Ma di contro vi è da dire che, da un confronto con altri Stati che hanno proceduto alla legalizzazione, emerge un quadro piuttosto deludente in termini sia di entrate fiscali che di ricadute sociali. Ad esempio nel Colorado erano stati preventivati 70 milioni di dollari ma, nei primi 18 mesi dalla legalizzazione, ne ha guadagnato solo 53 milioni. Anche lo Stato di Washington non ha tratto moltissimi benefici, infatti le entrate fiscali 380 milioni previste ed annunciate prima della legalizzazione, si sono ridotte a poco più di 100 milioni. Mancato incasso attribuibile al persistere del mercato “parallelo” al quale i consumatori continuano ad attingere perché meno costoso di quello in vendita nei negozi autorizzati (fonte: zenit.it)

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Tuttavia vi è anche da considerare che la proposta di Legge italiana lascia il monopolio allo Stato in relazione a coltivazione, lavorazione e vendita della cannabis e dei suoi derivati (andando a modificare quindi la L. n. 907/1942 introducendo un Titolo II-bis) e conferendo all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la potestà di attribuzione della licenza per la coltivazione della cannabis e per la preparazione dei prodotti da essa derivati, nonché la vendita al dettaglio della cannabis e dei prodotti da essa derivati (a persone maggiorenni) in esercizi commerciali destinati esclusivamente a tale attività.

Per quanto riguarda la disciplina delle modalità di rilascio delle autorizzazioni e dei relativi controlli, la proposta prevede che il Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico e dell’interno, dovrà emanare un decreto entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, quindi nello stesso decreto sarà quantificato anche l’aggio per la vendita al dettaglio ed il prezzo di vendita al pubblico.

Nella proposta di legge viene inoltre prevista l’indicazione precipua delle modalità della coltivazione della cannabis per la produzione farmaceutica e la semplificazione del regime di produzione, prescrizione, distribuzione e dispensazione dei farmaci contenenti prodotti derivati dalla cannabis.

Certo, non occorre pensare solo ai “numeri fiscali” ragionando in termini di maggior gettito, ma osservare anche le ricadute sul tessuto sociale. Una simile misura certamente aumenterebbe i costi sociali dovuti alle dipendenze, di fatti negli Stati ove è consentito l’uso di cannabis, sono sempre più i giovani tra i 18 e i 24 anni che ne fanno uso (Aduc).
Ad aumentare sono anche i ricoveri ospedalieri per intossicazione o abuso di cannabis (link).

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Qui il Dossier completo di esame alla Camera: http://documenti.camera.it/Leg17/Dossier/Pdf/GI0444.Pdf

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