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Legge di Stabilità: ecco le novità per le partite Iva

Modifiche al forfettario. Era quello che si aspettava il popolo delle partite Iva e la Legge di Stabilità sembra averli almeno in parte accontentati.

La non diffusione del nuovo regime forfettario, introdotto da gennaio 2015, è dovuta principalmente alle soglie dei ricavi molto basse, soprattutto per i professionisti. Proprio per tale motivo il Governo aveva deciso di prolungare la “sopravvivenza” degli altri regimi agevolati, che con il forfettario sarebbero dovuti essere aboliti, ancora per tutto il 2015.

Con la nuova Legge di Stabilità sembra che questo aspetto sia stato migliorato. Il comunicato stampa diffuso dal Consiglio dei Ministri, il n.87, recita espressamente: “La soglia di ricavi per l’accesso a tale regime viene aumentata di 15.000 euro per i professionisti (portando così il limite a 30.000 euro) e di 10.000 euro per le altre categorie di imprese“. Limite dei ricavi che quindi viene elevato per tutte le attività, ma una particolare attenzione viene data ai professionisti con l’aumento della soglia alla quota 30.000, cioè praticamente quella prevista per l’ex regime dei minimi.

L’accesso al regime viene inoltre consentito ai lavoratori dipendenti e pensionati che hanno anche un’attività in proprio a condizione che il loro reddito da lavoro dipendente o da pensione non superi i 30.000 euro.

Confermata l’aliquota del 15%, che comprende imposte dirette e addizionali, Iva e Irap, che si calcola su una base imponibile determinata forfettariamente in base al tipo di attività svolta. Per le start up, l’aliquota con la Legge di Stabilità, viene abbattuta dall’attuale 10% al 5%, applicabile inoltre per 5 anni invece degli attuali 3 anni.
Altra novità riguarda le società di persone che vedono aumentare la franchigia di deduzione Irap da 10.500 euro a 13.000.

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Importanti anche le novità introdotte dalla Legge di Stabilità sul fronte contributivo. Le partite iva iscritte alla Gestione Separata Inps, dovrebbero usufruire della conferma anche per il 2016 dell’aliquota del 27,72% impedendo, in questo modo, l’aumento della aliquota per il terzo anno consecutivo.

Come detto maggiori tutele vengono date al lavoro autonomo con un ulteriore disegno di legge che costituirà un vero e proprio collegato alla Legge di Stabilità e definito dallo stesso premier Renzi un Jobs Act per gli autonomi.
Il collegato dovrebbe, usiamo il condizionale fino a che non leggeremo il testo finale, assoggettare tutte le controversie legate al rapporto di lavoro autonomo al rito del lavoro. Altre novità di questo disegno di legge riguardano la deducibilità delle spese per la formazione: quindi quelle relativa a master, corsi e congressi. Questi costi saranno integralmente deducibili entro il limite annuo di 10.000 euro modificando così l’attuale sconto fiscale (pari al 50% di quanto speso). Prevista inoltre, una politica per incentivare le amministrazioni pubbliche per consentire la partecipazione dei lavoratori autonomi agli appalti.

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