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Pubblicità: nel 2016 gli investimenti partono con il segno positivo

Gli investimenti in pubblicità in Italia, a gennaio 2016, fanno segnare un incremento del 2,5% rispetto allo stesso mese del 2015. Incremento che tradotto in cifre è pari a circa 10,6 milioni di euro in più. Se a questi numeri si associa anche la porzione di advertising del web (includendo search e social) il mercato italiano fa segnare un incremento complessivo del 3,5%.

Ad evidenziare questi risultati è la stima prodotta dal report Nielsen sulla pubblicità in Italia. Alberto Dal Sasso, Advertising Information Service Business Director di Nielsen, come riportato dall’agenzia di stampa Reuters, spiega: “Dopo la buona performance dell’autunno, il mercato italiano dell’advertising parte bene nel 2016. Seppur contenuta, la crescita tiene nel primo mese dell’anno, mostrando segnali di conferma per il primo trimestre, con un trend positivo che va consolidandosi anche sul medio periodo“.

Il report si sofferma poi sull’analisi dei singoli mezzi di comunicazione. La televisione chiude il primo mese del 2016 con un crescita del 4,7%, facendo segnare una interessante ripresa; i quotidiani a gennaio 2016 hanno fatto segnare un 2,2% in più rispetto al gennaio 2015. Stime ancora superiori per quanto riguarda il digitale che chiude con il 6% in più considerando la rete display di Google e gli advertising fatti sui Social Network, l’outdoor con un segno positivo del 31,5%) e l’out of home con +38,4%.
Male invece i periodici che chiudono a meno 14,1%, la radio con un segno negativo del 3,4%, il cinema con un meno 8% e il direct mail che fa segnare un -3,7%.

Dal Sasso continua indicando come i trend del primo trimestre siano in linea con gli indicatori macroeconomici: “Un’eventuale conferma in positivo del primo trimestre, è in linea con quanto ci deriva dagli indicatori macroeconomici, basti pensare alla produzione industriale che a gennaio è cresciuta del 3,9%. Siamo tutti in attesa di capire come le misure espansive annunciate la scorsa settimana dal presidente Draghi possano influire come spinta all’economia e alle imprese in particolare. Anche se gli economisti affermano che i primi effetti li potremo vedere dal terzo trimestre in avanti, è indubbio che un maggiore accesso al credito da parte delle imprese potrebbe liberare risorse per il mondo della comunicazione, anche alla luce del fatto che per la prima volta alcune misure riguardano i bond delle aziende ad alto rating“.

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