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Lavoro accessorio, monitoraggio per i voucher

Il lavoro accessorio una particolare modalità di prestazione lavorativa la cui finalità è quella di regolamentare quelle situazioni non riconducibili a contratti di lavoro in quanto svolte in modo saltuario, il cui pagamento avviene attraverso buoni lavoro (voucher). Per fare un esempio pratico, il valore netto di un voucher da 10 euro nominali in favore del lavoratore è di 7,50 euro e corrisponde al compenso minimo di un’ora di prestazione, salvo che per il settore agricolo dove, in ragione della sua specificità, si considera il contratto di riferimento. Sono garantite, in questo modo, la copertura previdenziale presso l’INPS e quella assicurativa presso l’INAIL.

Dopo i dati diffusi ieri dall’Inps con il tradizionale report fornito dall’Osservatorio sul Precariato, si è scatenato un dibattito sul tema dei voucher e la diffusione esponenziale del lavoro accessorio nel nostro Paese. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a tal proposito, ha pubblicato un comunicato stampa informando che il Ministro ha da tempo costituito un gruppo di lavoro, composto da dirigenti del Ministero stesso e dell’Inps, per monitorare le modalità di impiego dei voucher, con l’obiettivo di verificare la coerenza delle forme di utilizzo con le finalità dello strumento e di combattere eventuali abusi.
Lo strumento del lavoro accessorio fu introdotto nel 2003 da un provvedimento che prevedeva la possibilità di ricorrervi con riferimento ad attività particolari (piccoli lavori domestici, di giardinaggio, di pulizia e manutenzione di edifici e monumenti insegnamento privato supplementare, realizzazione di manifestazioni culturali e sportive), con la finalità di recuperare aree di lavoro nero o irregolare e di garantire a questi lavoratori una copertura assicurativa e, seppur limitatamente, previdenziale. Il lavoro accessorio ha visto un successivo ampliamento dell’ambito di applicazione e dei limiti economici in conseguenza della riforma Fornero (Legge 92/2012), con la quale sono state eliminate, tranne che per l’agricoltura, le causali soggettive e oggettive, confermando limiti di carattere esclusivamente economico. Caratteristiche ulteriormente rafforzate da un decreto legge del 2013. Non a caso, è proprio in questa fase che si è registrata una forte accelerazione nel numero dei voucher venduti, con numeri che iniziano a diventare davvero impressionanti.

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Il monitoraggio condotto dal gruppo di lavoro viene effettuato anche in relazione ai settori di impiego, alle tipologie e dimensioni delle imprese utilizzatrici e all’importo medio dei voucher. I risultati di questo lavoro potranno essere impiegati nell’ambito della revisione dei decreti legislativi di attuazione della riforma del lavoro, come previsto dalla stessa legge delega.

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