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Commercio estero, crolla l’export in Russia

Secondo i dati pubblicati dall’Istat sul commercio estero, l’andamento generale delle esportazioni registra una crescita tendenziale del 9% rispetto all’anno scorso, con un avanzo commerciale di oltre 3,7 miliardi di euro, grazie soprattutto alle vendite verso l’area extra Ue che segnano un confortante e significativo +12,3%.

In controtendenza rispetto a questi numeri estremamente positivi e confortanti anche in prospettiva futura, Coldiretti (fonte ANSA) segnala invece un clamoroso crollo (29,4%) delle esportazioni di prodotti Made in Italy in Russia. Perdite considerevoli di quote di mercato si registrano in importanti comparti del commercio estero, tra cui citiamo il tessile (33,2%) e gli autoveicoli (79,1%). Il dato appare allarmante per i prodotti agroalimentari che segnano una flessione del 48,2%. Anche e soprattutto per l’embargo imposto da Putin ad agosto 2014 che ha sancito il divieto all’ingresso di una lista di prodotti tra cui frutta e verdura, formaggi, carne, salumi e pesce. Secondo l’analisi di Coldiretti sul commercio estero, “nell’agroalimentare si sommano anche i danni indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Lo stop alle importazioni dall’Italia ha infatti provocato un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame Italia alla mozzarella Casa Italia, dall’insalata Buona Italia alla Robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o il parmesan Pirpacchi tutti rigorosamente realizzati in Russia.

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