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Transfer Pricing: guidelines e intangibili nel Forum OECD

Nuove possibili modifiche nelle Transfer Pricing Guidelines.
Si sono tenuti nei giorni 1-3 Marzo 2016 due importanti eventi presentati dall’OECD in materia di tassazione internazionale. Il primo evento, in materia di ” Tax and Development” ed il secondo, “Global Forum sul Transfer Pricing“, hanno visto la numerosa partecipazione da parte di esponenti dei governi, organizzazioni internazionali, imprese e società.

In particolare, al quinto Global Forum sul Transfer Pricing sono stati invitati i rappresentanti di tutti i Paesi interessati ad implementare il pacchetto BEPS, ovvero linee guida e piani d’azione che i governi possono adottare al fine di contrastare l’erosione di gettito fiscale. Per un maggior approfondimento si possono consultare gli articoli in materia di BEPS già pubblicati (Link)

La discussione si è incentrata principalmente sull’impatto che il pacchetto BEPS avrebbe sulle Transfer Pricing Guidelines redatte dall’OECD. Le Guidelines OECD sul Transfer Pricing sono linee guida per l’applicazione del “principio di libera concorrenza”,ovvero il principio riconosciuto a livello internazionale per valutare le transazioni e gli scambi internazionali tra imprese multinazionali. Il principio di valutazione secondo i prezzi applicati in regime di libera concorrenza dovrebbe prevenire la soggettiva determinazione dei valori e quindi portare ad una corretta determinazione della base imponibile e dei profitti tassabili.

La prima versione delle cosiddette Guidelines è stata approvata dal Consiglio OCSE nel 1995,sono state poi aggiornate nel 2009 e rivisitate in gran parte, anche attraverso l’introduzione di un nuovo capitolo,nel 2010.
Da allora le Guidelines sono continuamente sotto esame, poichè contengono suggerimenti sulle valutazioni del prezzo di libera concorrenza che devono essere di volta in volta adattate ai diversi Progetti di contrasto all’elusione fiscale internazionale (in particolare quelli promossi dall’OECD).
Il progetto BEPS, recentemente rivisitato dall’OECD, comporta importanti modifiche a livello di valutazione dei cosiddetti intangibili e dei servizi infragruppo a basso valore aggiunto. Su questo tema in particolare si è discusso durante il Transfer Pricing Global Forum.

Vedi anche  730 precompilato: occhio alle dichiarazioni congiunte

I beni intangibil, nelle valutazioni di transfer pricing hanno attirato l’attenzione già dal 1996, anno in cui l’OECD elabora un intero capitolo, pubblicato nella rivisitazione del 2010, dedicato alla valutazione dei beni immateriali.

Da allora, l’OECD ha costantemente fornito materiale di studio per affrontare le nascenti criticità in tema di intangibili. L’allineamento tra le costanti modifiche al VI capitolo delle Guidelines dedicato agli intangibili ed il progetto BEPS ha lo scopo specifico di contrastare una elusiva allocazione dei profitti.
In un contesto di analisi di Transfer Pricing infatti, la valutazione dei beni immateriali non risulta di immediata applicazione ed è grazie a ciò che le società multinazionali spesso riescono ad allocare le proprietà dei marchi e brevetti in una holding situata in un Paese Black List a cui le diverse società appartenenti al Gruppo Multinazionale pagano Royalties per l’ultilizzo.

In questo contesto, il Global Transfer Pricing Forum OECD tenutosi nei primi giorni di Marzo 2016 si è dedicato a migliorare strategie antielusive al fine di migliorare le valutazioni sugli intangibili in materia di transfer pricing.

Gli sforzi dei vari Legislatori, a cominciare da quelli che operano in un contesto Europeo, si stanno concentrando al fine di uniformare le strategie antielusive e di contrastare le pratiche adottate dalle multinazionali alla ricerca di un (legittimo?)risparmio d’imposta; meeting e forum di carattere internazionale saranno d’ora in poi sempre maggiormente all’ordine del giorno e le società saranno costrette ad ulteriori sforzi raggiungere i propri interessi.

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